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Libri Collezione BNL

Il 'Realismo Costruttivo' Per Una Banca Moderna

€ 5,00

A cura di: Valerio Castronovo - Maria Grazia Bernardini - Orazio Carpenzano - Alessandra Capuano - Carolina Vaccaro
1996 - Edizioni dell'Elefante & BNL Edizioni

 

Ogni giorno, in misura crescente le banche sono chiamate a fronteggiare le sfide del mercato globale dell'innovazione finanziaria e tecnologica. Insieme con le opportunità esse aumentano l'incertezza. La reazione all’insicurezza del domani vieppiù avvertita porta a riscoprire le radici, a valorizzare la forza positiva della tradizione, a consolidare la propria identità storica. La Banca Nazionale del Lavoro non fa eccezione e ne è testimonianza questo libro. Esso nasce in coincidenza con la riscoperta, in parte intenzionale in parte casuale nel corso di normali restauri, di affreschi realizzati quando fu costruita la sede centrale della Banca, in via Veneto 119. Era il 1936. Restituiti a dignità pittorica dall'opera paziente e meticolosa di una équipe guidata dalla storica dell'arte Maria Grazia Bernardini, quegli affreschi sono firmati da Achille Funi e da Amerigo Bartoli Natinguerra: due artisti che, anche se possono non incontrare il gusto odierno, caratterizzarono la pittura di quegli anni, una pittura che non esitava ad autodefinirsi di regime. In verità, non piacquero del tutto allo stesso committente, il direttore generale Arturo Osio, che fece nascondere parte della decorazione murale del Funi con tappezzeria e il Mercurio seduto del Bartoli addirittura con una mano di vernice. Gli altri affreschi di Bartoli, i cui motivi ispiratori (il lavoro, l'operosità femminile, il risparmio, lo spirito costruttivo che si fa fabbrica e architettura) erano stati probabilmente suggeriti dallo stesso Osio, vennero dopo pochi anni ricoperti con stoffa. Erano cambiati i tempi, i gusti, le ispirazioni politiche. Nella vita degli uomini come in quella delle imprese il tempo resta unidirezionale: il passato non si può rivivere, né può essere cancellato. E il dimenticarlo non giova a far tesoro di quel poco che l'esperienza può insegnare per gestire il presente, per affrontare il futuro. Ecco perché abbiamo deciso di ricordare la realtà degli anni Trenta, di ripercorrere il cammino della Banca, inserito nell'evoluzione artistico-culturale del nostro Paese. La casa è un bisogno fondamentale degli uomini e delle istituzioni e lo stile architettonico che la informa costituisce il ponte tra le generazioni del passato e quella presente, tra quest'ultima e le future. Il segno architettonico è, inoltre, meno occultabile o manipolabile di quello pittorico. Dopo un'introduzione storica di Valerio Castronovo sulle origini della Banca e sul suo collocarsi nella realtà economico-sociale di quei tempi, la penna di un affiatato gruppo di giovani architetti, studiosi anche per ragioni familiari delle coeve esperienze urbanistiche, racconta come venne disegnata negli anni Venti la nuova Roma; come Marcello Piacentini e gli altri architetti dell'epoca (fra i quali in primo piano Giuseppe Vaccaro) pensarono via Veneto, via Bissolati e via Barberini, il palazzo della Banca Nazionale del Lavoro, il Ministero delle Corporazioni (ora sede del Ministero dell'Industria), l'Hotel Ambasciatori e la sistemazione generale dell'area allora periferica della stazione Termini. La Terza Roma si inverava. E il nuovo verbo architettonico, il realismo costruttivo, si propagava nelle province anche per merito della Banca che fece costruire negli anni importanti succursali in quello stile.
Con la storia anche la cronaca: il racconto dei restauri, scritto dalla stessa storica dell'arte che vi ha sovrinteso, impreziosisce con l'illustrazione delle tendenze artistiche dell'epoca, con la rievocazione delle scuole che caratterizzarono in Italia lo scenario artistico-culturale degli anni Trenta, con il racconto inedito di come gli affreschi furono commissionati. Così la Banca, erede dell'Istituto Nazionale di Credito per la Cooperazione fondato per iniziativa di Luigi Luzzati nel 1913, dopo aver assunto nel 1929 il nome di Banca Nazionale del Lavoro, realizzò la sede della propria Direzione Generale. La memoria storica rinverdisce immagini, testimonianze, riferimenti che variamente intersecano l'urbanistica, l'architettura, la pittura... Un filo lega i vari momenti di una costruzione che il libro percorre, per testimoniare non soltanto quali siano state le tipologie edilizie, i canoni decorativi e le modalità di incremento del patrimonio immobiliare della Banca, ma anche per ricordare di sfuggita le interrelazioni fra le strategie di crescita, il contesto politico e il clima culturale. Per meglio esplorarle, la Banca Nazionale del Lavoro sta riordinando il proprio Archivio storico, attingendo al quale insigni studiosi di storia economica daranno corpo a una collana di volumi che apparirà nei prossimi anni, cominciando dal 1997.

Mario Sarcinelli, Presidente Banca Nazionale del Lavoro

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