A cura di: Alessandra Ghidoli
1999 - BNL Edizioni Gruppo BNL e Electa
Le "vaselle del Quirinale", volume dedicato alle porcellane che fanno parte del patrimonio artistico del Quirinale, conclude la collana di libri che, per iniziativa del Segretariato Generale della Presidenza della Repubblica e con la collaborazione della Banca Nazionale del Lavoro, fotografa, presenta e racconta il Palazzo del Quirinale e le dotazioni della Presidenza della Repubblica. La collana, avviata nel 1990, ha permesso di aprire alla collettività, passo dopo passo, i tesori d'arte del Quirinale e il complesso architettonico di dotazione. Un'esigenza particolarmente sentita e, direi, anticipatrice della definizione del Quirinale come "casa degli Italiani". I capolavori del Quirinale, attraverso la pubblicazione documentale e analitica, affidata ad esperti di chiara fama, superano il baluardo della riservatezza. Diventano patrimonio di tutti, della collettività, mostrandosi nel loro complesso patrimoniale, nella sequenza storica, nel rapporto con l'evoluzione secolare del nostro Paese.
I primi volumi sono stati dedicati alle principali dotazioni: alla piazza del Quirinale e alle antiche Scuderie Papali; quindi a Castel Porziano. Hanno fatto seguito i volumi dedicati al Palazzo del Quirinale, alla quadreria e alle sculture, a Villa Rosebery, alle carrozze e livree. Successivamente i volumi hanno riguardato la pittura antica, gli arazzi, gli arredi francesi e, infine, i mobili italiani.
Con questo volume, dedicato alle porcellane occidentali, un ultimo capitolo si aggiunge alla nostra conoscenza dei beni artistici che oggi sono conservati nella sede presidenziale, ma che un tempo furono della Real Casa e spesso, prima ancora, nelle corti degli Stati preunitari. Viene così consegnata all'opinione pubblica una collezione di altissimo valore artistico, fino ad ora nota solamente agli specialisti, ma mai presentata capillarmente. La Banca Nazionale del Lavoro è lieta e orgogliosa di aver dato il suo contributo a quest'opera di divulgazione perché gli Italiani conoscano o possano apprezzare un patrimonio che, se anche in qualche caso fu forse troppo disinvoltamente prelevato dalle dimore di appartenenza nell'immediato periodo postunitario, è tuttavia significativamente collocato in una sede che è simbolo stesso di una unità formatasi con apporti diversi e distinte provenienze.
Davide Croff, Amministratore Delegato Banca Nazionale del Lavoro
