A cura di: Francesco Bonami - Emanuela Mazzonis
2013 - Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano
BNL compie quest'anno un secolo di vita. Cento anni che si intrecciano con la storia economica, sociale e culturale del paese, attraverso periodi più o meno semplici, che hanno visto la nostra Banca coerentemente ancorata al territorio, ai propri clienti, aperta sul mondo e attenta ai propri doveri di impresa concretamente responsabile. Riflettendo lo scorso anno su come poter celebrare questa ricorrenza speciale, ho trovato i primi elementi di ispirazione, che hanno poi condotto alla costruzione di questo progetto, proprio dentro le mura della Banca.
Il grande planisfero Viaggio nei progetti, dipinto da Mario Schifano e parte della collezione d'arte BNL, è stato la primaria fonte di ispirazione. Come in ogni mappa, al centro c’è il Mar Mediterraneo che storicamente si è proposto come il fulcro del mondo, suddiviso in tanti mari minori, che prendono il nome dalle singole regioni e dai popoli che le hanno abitate, dalle isole, dal ricordo dei sovrani del passato. L'Italia ne è uno dei protagonisti indiscussi, per la posizione di privilegio all'interno del bacino e soprattutto per il ruolo che ha rivestito attraverso i secoli. Non solo BNL è nata al centro del mare nostrum, ma il Gruppo a cui appartiene dal 2006, BNP Paribas, è presente nella quasi totalità dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, attraverso tre continenti. Un secondo e altrettanto importante stimolo è arrivato da un altro pezzo importante della collezione BNL, questa volta un'opera corale: Cinquanta pittori per Roma, una collezione che comprende 54 dipinti formato cartolina, commissionati da Cesare Zavattini tra il 1946 e il 1948 a 51 artisti, tra cui de Chirico, Guttuso, de Pisis, Mafai e Severini, affiancati da alcuni esordienti come Dario Cecchi e Renzo Vespignani, per celebrare la città di Roma e ritrarla nei suoi molteplici e contraddittori aspetti. A distanza di mezzo secolo, la mostra "Cinquanta pittori per Roma nel 2000", voluta da BNL in occasione del Giubileo, ha ampliato idealmente la già ricca collezione di opere d'arte, mantenendo lo stesso formato pittorico 20x30, e offrendoci un rinnovato sguardo sulla città eterna. Se tutto questo ha fatto sì che il Mediterraneo fosse al centro del progetto, attraverso una collezione di opere che raccontasse con sguardi diversi questo stesso prolifico e variegato tema, la suggestione scaturita dai recenti eventi della "Primavera Araba" mi ha permesso di ragionare sul tipo di arte che meglio potesse accompagnare la celebrazione di questi cento anni. Il Mediterraneo non è solo il depositario di una nobile tradizione di popoli antichi, è anche reattivo crocevia di innovazione, un motore primo nell'interpretazione delle nuove tecnologie. Insieme a Francesco Bonami, che ha accolto da subito con entusiasmo l'idea, mettendo a servizio la sua esperienza e il suo talento, abbiamo riflettuto sul formato delle opere che non doveva più essere il 20x30 su tela, ma il digitale, immaginando la mostra come una sinestesia di fotografia, video e suoni. Ideato quindi in Italia, ma da subito concepito come un progetto di respiro internazionale, dalla sinergia di tutte queste suggestioni nasce "the sea is my land", frutto del talento di 22 artisti provenienti da paesi differenti ma tutti bagnati dal Mediterraneo, un viaggio all'interno della differenza fiorita su una tradizione comune. Ogni opera del corpus della mostra è un'espressione intima e personale di un particolare, perché fotografare è riconoscere e raccontare - nello stesso istante - cose che era impossibile vedere prima che fossero fotografate. Dai paesaggi alle ferite, dalle terre desolate ai noti scorci, ogni scatto o fotogramma diviene medium perfetto per raccontare la duplice natura di ogni artista, testimone della sua identità nazionale e figlio, insieme a tutti gli altri, di una delle culle della moderna civiltà. Se è vero - come ha scritto Kahlil Gibran - che ragione e passione sono timone e vela della nostra anima, ogni spettatore si fa quindi navigante, attraverso le acque di prospettive e visioni di cui l'arte è portavoce. Ma alla vela e al timone deve aggiungere anche la prua della sua nave, il coraggio di mantenere la rotta cercando il futuro "del Mediterraneo" nelle sinergie economiche, culturali e sociali, uscendo fuori dalla gabbia delle diversità e aumentando il loro indiscusso potenziale. Vorrei infine ringraziare tutti i Colleghi che hanno profuso il loro impegno nella realizzazione di questo importante progetto. A loro va un mio particolare pensiero di gratitudine.
Fabio Gallia, Amministratore Delegato BNL Gruppo BNP Paribas